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La cultura del lavoro ad Amsterdam

companies in Amsterdam
Shutterstock.com
Scritto daFrancescail 28 Marzo 2023

Nel mondo del lavoro aziendale, soprattutto di stampo statunitense, i lavoratori hanno la mentalità del "live to work" (vivere per lavorare). Potreste subire uno shock quando inizierete a lavorare ad Amsterdam, perché qui, invece, sono più orientati al "work to live" (lavorare per vivere) e a godersi il tempo libero.

Buono a sapersi:

Per legge, il vostro datore di lavoro è tenuto a pagarvi un'indennità per le ferie pari all'8% del vostro stipendio lordo annuale. Questo dovrebbe darvi un'indicazione della cultura del lavoro nei Paesi Bassi.

Equilibrio tra lavoro e vita privata ad Amsterdam

Fortunatamente per voi, l'equilibrio tra lavoro e vita privata ad Amsterdam è generalmente molto buono, il che significa che otterrete una buona retribuzione senza dover lavorare con orari estenuanti. E' possibile che firmiate un contratto lavorativo di 40 ore settimanali, ma, nella pratica, potreste lavorare solo quattro giorni a settimana e/o qualche giorno da casa. Infatti, a partire da metà luglio 2022, i Paesi Bassi sono diventati il primo Paese al mondo a rendere il lavoro da casa un diritto.

Il vostro capo vi tratterà con rispetto e fiducia. Se durante la giornata di lavoro avete qualcosa di importante da fare, ad esempio un appuntamento dal dentista o una consegna importante per la quale dovete essere a casa, potete chiedere un permesso per far fronte a questi impegni. I superiori si fideranno del fatto che recupererete il tempo e il lavoro in seguito.

Il codice di abbigliamento professionale ad Amsterdam

Il modo in cui ci si veste sul lavoro dipende dal settore in cui si opera. Ovviamente, se lavorate nella sanità, dovrete presentarvi al lavoro in camice o con l'uniforme appropriata. Ma se lavorate per una startup ad Amsterdam, a loro potrebbe non importare molto di come vi vestite, purché abbiate un aspetto presentabile.

Una scelta sicura è quella dello smart casual, che vi permetterà di stare comodi e allo stesso tempo di essere eleganti. È buona cosa chiedere, durante il colloquio, qual è il codice di abbigliamento, in modo da non sentirsi fuori posto il primo giorno di lavoro. Dovreste anche dare un'occhiata a ciò che indossano le altre persone mentre vi recate in ufficio, in modo da farvi un'idea del dress code in uso.

L'ambiente di lavoro ad Amsterdam

Gli olandesi sono incredibilmente disinvolti sul posto di lavoro, soprattutto nelle startup. Sebbene esistano titoli e livelli ufficiali per ogni dipendente, è comune che tutti siano trattati alla pari. I dirigenti di alto livello conversano e scambiano regolarmente idee in riunioni con i loro dipendenti, indipendentemente dal ruolo che ricoprono nell'azienda.

Molte aziende di Amsterdam sono estremamente internazionali, quindi è probabile che non siate gli unici espatriati sul posto di lavoro. Questo dovrebbe farvi sentire più a vostro agio nel parlare inglese. Anche se alcuni dei vostri colleghi olandesi possono conversare tra loro in olandese, passeranno quasi sempre all'inglese se si trovano in un contesto di gruppo.

Borrels dopo il lavoro ad Amsterdam

Gli olandesi amano i "borrels", eventi informali dove i colleghi si riuniscono per bere qualcosa. Le relazioni sul posto di lavoro sono importanti, perciò la maggior parte delle aziende organizza dei borrels ogni venerdì. Si tratta di bere qualcosa e mangiare borrelhapjes (spuntini fritti) in ufficio o in un altro luogo.

Team building ad Amsterdam

Il team building è un altro aspetto che le aziende di Amsterdam tengono molto in considerazione. Può trattarsi di una cosa semplice, come trascorrere il pomeriggio con i colleghi in sala riunioni facendo attività e giochi di squadra. Oppure può essere un viaggio nel fine settimana che coinvolge tutto l'ufficio.

Facciamo del nostro meglio per fornire informazioni aggiornate ed accurate. Nel caso in cui avessi notato delle imprecisioni in questo articolo per favore segnalacelo inserendo un commento nell'apposito spazio qui sotto.

A proposito di

Dal 2012 gestisco la community italiana di º£½ÇÂÒÂ×, dove accompagno quotidianamente italiani già espatriati o in procinto di trasferirsi. Rispondo alle loro domande, attraverso i forum, su temi cruciali come lavoro, alloggio, sanità, scuola, fiscalità, burocrazia e vita quotidiana all’estero. Il mio ruolo è ascoltare, orientare, condividere risorse affidabili e facilitare il contatto tra espatriati per stimolare la condivisione di esperienze. Scrivo articoli per il magazine di º£½ÇÂÒÂ×, affrontando tematiche fondamentali per gli italiani nel mondo come tramandare la lingua italiana ai figli nati all’estero, le relazioni interculturali e l'identità italiana nel mondo, le opportunità di studio e lavoro per i giovani italiani all’estero, l'assistenza sanitaria per gli espatriati italiani e la burocrazia italiana per chi vive all’estero (AIRE, documenti, rinnovi, ecc.). Gestisco anche la sezione del magazine dedicata alle interviste degli italiani all'estero: una vera e propria fonte di informazioni sulla vita all’estero, dalla viva voce di chi l’ha vissuta e la racconta per aiutare altri italiani nel loro progetto di espatrio. Nel corso degli anni ho intervistato vari profili tra cui studenti, professionisti, imprenditori, pensionati, famiglie con figli, responsabili dei Centri di Cultura italiana all'estero, dirigenti delle Camere di Commercio Italiane nel mondo, e membri del Com.It.Es. Ho contribuito all'organizzazione di varie iniziative che hanno ricevuto ampia copertura da AISE (Agenzia Internazionale Stampa Estero), ComunicazioneInform.it e ItaloBlogger.com, come rappresentante degli expat italiani nel mondo. Un riconoscimento che valorizza il mio impegno nella promozione della cultura italiana e nella creazione di legami comunitari significativi.

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