
A Barcellona, i call center stanno chiudendo uno dopo l'altro. Le cause: l'intelligenza artificiale e l'esternalizzazione in Paesi più economici. Entro ottobre sono previsti quasi 600 licenziamenti. Questo è il piano annunciato da CPM International, un'agenzia di outsourcing, per la sua sede di Barcellona. Ecco cosa devi sapere se vuoi cercare lavoro nel capoluogo della Catalogna.
In aprile, Meta e il suo subappaltatore Telus Digital hanno annunciato oltre 2.000 licenziamenti presso il loro centro di moderazione dei contenuti a Barcellona. I tempi in cui la città attirava le aziende internazionali sembrano ormai lontani. Si tratta di un duro colpo per gli espatriati che in passato potevano contare su tante occasioni di lavoro.
Negli anni 2000, Barcellona si è guadagnata il soprannome di “nuovo El Dorado dei call center”, attirando grandi aziende americane ed europee. Un'opportunità vantaggiosa sia per gli abitanti del luogo che per gli espatriati. Nel 2005, i call center impiegavano più di 30.000 persone. Gli espatriati si riversavano a Barcellona, attratti non solo dalle solide prospettive di carriera ma anche dalla sua cultura cosmopolita.
Oggi, l'AI (intelligenza artificiale) sembra aver preso il sopravvento. Il manager di un call center di Barcellona riconosce che il boom dell'AI sta costringendo a rivedere la professione di operatore nei call center. Secondo l'azienda fintech svedese Klarna, l'AI potrebbe sostituire fino a 700 operatori umani. I progressi della tecnologia di traduzione in tempo quasi reale permettono alle aziende di trasferire i call center in nazioni più economiche della Spagna. Le multinazionali, soprattutto i giganti della tecnologia, si stanno orientando verso l'India. Per gli espatriati è un brusco campanello d'allarme, ma non intendono lasciare Barcellona. Nonostante l'aumento del costo della vita e il difficile contesto economico, sperano ancora di poter trovare un impiego in città.