Rendite finanziarie in Italia
Ciao a tutti, una domanda; nel momento in cui mi trasferisco in Tunisia, prendo la residenza e defiscalizzo la pensione, come mi devo comportare con le cedole trimestrali e semestrali che percepisco dai vari investimenti in essere (BTP, ETF, CD, BOT ecc...) ? Qualcuno conosce l'argomento? Grazie
Non devi fare niente, se con la tua banca Italiana sei in regime amministrato . Nel senso che la tua banca fa da sostituto d'imposta, quindi il capital gain, lo tassa direttamente lei è le cedole ti vengono accreditate al netto. Mentre se hai scelto (ma non credo) un commercialista per dichiarare le rendite finanziarie ti devi rivolgere va lui.
  Non devi fare niente, se con la tua banca Italiana sei in regime amministrato . Nel senso che la tua banca fa da sostituto d'imposta, quindi il capital gain, lo tassa direttamente lei è le cedole ti vengono accreditate al netto. Mentre se hai scelto (ma non credo) un commercialista per dichiarare le rendite finanziarie ti devi rivolgere va lui.
 Â
  -@Astrubale
ma essendo residente in Tunisia non devo dichiararle al fisco tunisino?
scusa, convenzione art. 11 di cosa?
@Ponchia ti sta dicendo di andarti a leggere l'articolo 11 della legge bilaterale contro le doppie imposizioni tra Italia e Tunisia... per aiutarti l'ho cercato e te lo posto qui di seguito (scusami se non mi pronuncio ma non essendo una cosa che mi interessa non mi leggo tutto l'articolo):
Interessi.
In vigore dal 17/09/1981
1.  Gli interessi provenienti da uno Stato contraente e pagati ad un
residente dell'altro Stato contraente sono imponibili in detto altro Stato.
2.  Tuttavia, tali  interessi possono essere tassati nello Stato contraente
dal quale essi provengono ed in conformita' della legislazione di detto
Stato,  ma, se  la persona che percepisce gli interessi ne e' l'effettivo
beneficiario,  l'imposta cosi' applicata non puo' eccedere il 12 per cento
dell'ammontare  degli interessi.  Le Autorita' competenti degli Stati
contraenti regoleranno di comune accordo, le modalita' di applicazione di
tale limitazione.
3. Nonostante le disposizioni del paragrafo 2., gli interessi provenienti da
uno degli Stati contraenti sono esenti da imposta in detto Stato se:
a)  il debitore degli interessi e' il Governo di detto Stato contraente o un
suo ente locale; o
b) gli  interessi sono pagati al Governo dell'altro Stato contraente o ad un
suo ente  locale o ad un ente od organismo (compresi gli istituti finanziari)
interamente di proprieta' di questo Stato contraente o di un suo ente locale.
4.  Ai fini del presente articolo il termine "interessi" designa i redditi
dei  titoli del debito pubblico, delle obbligazioni di prestiti garantite o
non da ipoteca e portanti o meno una clausola di partecipazione agli utili,
e dei crediti di qualsiasi natura, nonche' ogni altro provento assimilabile
ai redditi di somme date in prestito in base alla legislazione fiscale dello
Stato da cui i redditi provengono.
5. Le disposizioni dei paragrafi 1. e 2. non si applicano nel caso in cui il
beneficiario degli interessi,  residente di uno Stato contraente, esercita
nell'altro  Stato  contraente  dal quale provengono gli interessi sia
un'attivita'  commerciale o  industriale  per  mezzo  di  una  stabile
organizzazione  ivi situata,  sia una libera professione mediante una base
fissa ivi situata ed il credito generatore degli interessi si ricolleghi
effettivamente  ad esse.  In tal caso gli interessi sono imponibili in detto
altro Stato contraente secondo la propria legislazione.
6.  Gli interessi si considerano provenienti da uno Stato contraente quando
il  debitore  e'  lo Stato stesso,  una sua suddivisione politica o
amministrativa, un suo ente locale o un residente di detto Stato. Tuttavia,
quando  il debitore degli interessi, sia esso residente o non di uno Stato
contraente, ha in uno Stato contraente una stabile organizzazione per le cui
necessita' viene contratto il debito sul quale sono pagati gli interessi
stessi  si considerano provenienti dallo Stato contraente in cui e' situata
la stabile organizzazione.
7.  Se, in conseguenza di particolari relazioni esistenti tra debitore e
creditore  o tra  ciascuno di essi e terze persone, l'ammontare degli
interessi pagati, tenuto conto del credito per il quale sono pagati, eccede
quello  che sarebbe  stato convenuto tra debitore e creditore in assenza di
simili  relazioni, le  disposizioni del presente articolo si applicano
soltanto  a quest'ultimo  ammontare. In tal caso, la parte eccedente dei
pagamenti e' imponibile in conformita' della legislazione di ciascuno Stato
contraente  e  tenuto  conto delle altre disposizioni della presente
Convenzione.
@Ponchia personalmente seguirei il consiglio di @Astrubale considerando anche che sono tassati alla fonte, l'articolo 11 è uno di quelli che fanno venire il mal di testa
  @Ponchia ti sta dicendo di andarti a leggere l'articolo 11 della legge bilaterale contro le doppie imposizioni tra Italia e Tunisia... per aiutarti l'ho cercato e te lo posto qui di seguito(scusami se non mi pronuncio ma non essendo una cosa che mi interessa non mi leggo tutto l'articolo):
Interessi.
In vigore dal 17/09/1981
  -@AntoTunisia
ah ok, non avevo capito ,grazie
  @Ponchia personalmente seguirei il consiglio di @Astrubale considerando anche che sono tassati alla fonte, l'articolo 11 è uno di quelli che fanno venire il mal di testa-@AntoTunisia
..in effetti..
@Ponchia
Ciao, i tuoi dubbi riguardo alle attività legate al trading riguardano anche me, e la questione purtroppo non sembra solo la tassazione di eventuali rendite da trading.
Non so se ti appoggi ad un broker o ad una banca italiana che fra i servizi offre anche il conto titoli / trading (es.: Fineco), ma al momento mi pare di capire che nel caso si tratti di banca (quindi si voglia mantenere un cc in Italia che magari consente anche il trading), occorre verificare che la stessa banca consenta l'apertura di un conto non residenti (questo mi risulta sia necessario per gli iscritti AIRE e non tutte le banche lo consentono), e che su questa tipologia di conto fra i servizi sia disponibile anche il trading, il che sembrerebbe anche questo non scontato. Fineco italiana (da verificare quella UK) ad esempio mi sembra non consenta conti per non residenti fiscalmente in Italia.
Allo stato non sono certo che queste info siano corrette, per cui personalmente cercherò di vederci più chiaro. Ti consiglio di fare altrettanto per evitare sorprese.
@Redcomet no vai tranquillo, Fineco Italia ha l'opzione conti per non residenti, l'unica cosa che chiede oltre i documenti è il certificato di iscrizione AIRE nel quale risulti che si è iscritti e residenti estero.
Il mio CC italiano è Fineco/non residenti, l'unica opzione è l'impossibilità di avere libretti assegni, carte aggiuntive, carte ricaricabili e carte di credito, viene fornita un'unica carta di debito che funziona in tutto il mondo. Se si è abituati ad usare la carta di credito è consigliabile sottoscrivere un abbonamento con agenzie di credito tipo American Express.
Personalmente ho Mediobanca Premier, conto corrente da non residente in Italiano. Col conto titoli trado azioni, etf, ed anche OTC su materie prime. Oltre che sul mercato finanziario Italiano opero parecchio anche sul nasdaq, la banca sulle plusvalenze per pagare il capital gain funge da sostituto d'imposta, mai avuto nessun problema.
Concludo che ho avuto anche Fineco, con piattaforma power desk, per operare in leva, stesso discorso, la banca ha fatto sempre da sostituto d'imposta, come se fossi residente in Italia.
@Astrubale
Ciao, posso chiederti un chiarimento?
Tu sei iscritto AIRE e residente in Tunisia, giusto?
In Tunisia, se non è cambiata la normativa recentemente, la tassazione sulle rendite finanziarie dovrebbe essere del 15%.
Se si utilizza un Broker non italiano in regime dichiarativo, per esempio Interactive Brokers, io pensavo che la dichiarazione dei redditi per inserire le plusvalenze tassabili si sarebbe dovuta fare in Tunisia, beneficiando di un grande risparmio di Capital Gain rispetto al 26% italiano a cui si deve pure aggiungere lo 0,20% della Tassa Monti.
Sbaglio qualcosa?
  @Ponchia
Ciao, i tuoi dubbi riguardo alle attività legate al trading riguardano anche me, e la questione purtroppo non sembra solo la tassazione di eventuali rendite da trading.
Non so se ti appoggi ad un broker o ad una banca italiana che fra i servizi offre anche il conto titoli / trading (es.: Fineco), ma al momento mi pare di capire che nel caso si tratti di banca (quindi si voglia mantenere un cc in Italia che magari consente anche il trading), occorre verificare che la stessa banca consenta l'apertura di un conto non residenti (questo mi risulta sia necessario per gli iscritti AIRE e non tutte le banche lo consentono), e che su questa tipologia di conto fra i servizi sia disponibile anche il trading, il che sembrerebbe anche questo non scontato. Fineco italiana (da verificare quella UK) ad esempio mi sembra non consenta conti per non residenti fiscalmente in Italia.
Allo stato non sono certo che queste info siano corrette, per cui personalmente cercherò di vederci più chiaro. Ti consiglio di fare altrettanto per evitare sorprese.
 Â
ciao, si infatti ho un conto titoli con Banca Fineco
  -@Redcomet
@Thane Maxi Non so risponderti, perché il capital gain avendo la banca Italiana ed utilizzando per tradare, per una questione di praticità mi sono sempre avvalso dell'istituto vdi credito come sostituto d'imposta, quindi non me lo sono mai posto.
Però ricordo che quando aprii il conto con Fineco, ed ero ancora residente in Italia l'impiegata della banca mi chiese che era una mia facoltà .
Adesso chiaramente mi hai acceso la lampadina e se con la residenza Aire si risparmia circa il 10 % nel pagamento del capital gain, pagandolo in Tunisia ben venga.
Quindi mi riservo di informarmi sia con la mia banca Italiana, che con un commercialista Tunisino quale è la tassazione più favorevole.
Considera che faccio circa tra i 25 e 30 eseguiti al mese.
Se tradi su Milano la Tobin tax la devi sempre pagare, proprio perché è stata introdotta dal Governo Monti, peraltro siamo gli unici in Europa, fanno cassa dappertutto.
Comunque soggiungo che è in itinere una proposta legislativa tendente ad ottimizzare il Capital Gain, nel senso che se va in porto si potranno compensare le eventuali minus con le plusvalenze col pagamento dei dividendi o con le plusvalenze generate dai fondi azionari, etf e comunque una moltitudine di prodotti finanziari.
Comunque sempre peggio adesso la Meloni ha introdotto anche il pagamento del capital gain dal Biticoin e le altre cripto.
@Astrubale
Ti ho scritto questo messaggio proprio perchè nel dicembre 2022 io stesso posi la domanda qua sul forum.
Il governo tunisino nel 2021 fece una riforma fiscale inserendo il capital gain al 15%.
L'utente "gi tranet", molto cortesemente, il 21 dicembre 2022 mi diede questa risposta, te la copio sotto integralmente:
"Ti confermo che IB accetta l'operativita' per italiani residenti in Tunisia. Tieni presente che il mio conto con IB era gia' aperto da tempo ed ho solo comunicato il trasferimento di residenza. Con IB e' stato relativamente veloce mentre con Prorealtime, che uso come piattaforma operativa di IB, e' stato un po piu' macchinoso ma alla fine sono comunque riuscito. Personalmente sono piu che soddisfatto di IB, funziona perfettamente anche qui e le commissioni sono semplicemente inbattibili. Il problema lo puoi piuttosto trovare con diverse banche straniere che non "gradiscono"parole loro, intrattenere rapporti con clienti residenti in Tunisia E questo ad esempio il caso della quasi totalita' delle banche svizzere o di altre banche internazionali come HSBC o Saxo Bank.
Per quanto riguarda il regime fiscale di tassazione faro la mia dichiarazione il prossimo anno Per il momento ho interpellato alcuni commercialisti ottenendo purtroppo informaioni contrastanti e quindi poco chiare  Sembra, ma non sono sicuro che i dividendi siano tassati al 10% mentre le plusvalenze su titoli dovrebbero essere tassate come dici tu al 15% (ovviamente al netto di eventuali minusvalenze). Se riesco ad avere informazioni piu precise aggiorno il post."
Certo Thane, questa storia delle rendite finanziarie è bun po' un ginepraio.
Concordo per esperienza personale che le nostre banche non vedono di buon occhio gli iscritti AIRE, residenti in Tunisia, credo che la causale sia da ricercarsi in quanto è un Paese del mondo Arabo.
Comunque teniamoci aggiornati per vedere se si riesce a trovare la sintesi a quale Stato conviene pagare e in che maniera il Capital Gain.
Riprendo questo post perché la data del mio trasferimento potrebbe avvenire prima del previsto, ci sono novità sulla tassazione del capital gain su operazioni finanziarie? La banca fa da sostituto d'imposta o sarebbe più conveniente farle tassare in Tunisia?
@Ponchia
Verrà tassato regolarmente in Italia, la tassazione in Tunisia riguarda solo il lordo della Sua pensione ..............( accreditata sul suo c/c bancario tunisino)
Non è esattamente così. Come giustamente ricordato da Live I.T. quello che fa testo è quanto scritto nella convenzione contro la D. I. e, a valle di questa, i regolamenti che le parti contraenti hanno voluto adottare per regolare gli specifici campi di applicazione. Mi spiego meglio con un esempio; l’articolo 18 stabilisce chiaramente che le imposte sulle pensioni elargite ad un residente in Tunisia devono essere pagate esclusivamente nel paese di residenza. Fatto salvo questo l’autorità tunisina ha poi stabilito un abbattimento dell’ 80% o 25% della base imponibile a secondo dei casi che la pensione sia accredita nel paese oppure no e questo indipendentemente dalla convenzione stessa.Â
Noto che in qualche risposta a questa discussione, ed in altre di natura similare, venga suggerito di delegare la banca italiana come sostituto d’imposta, cioè di optare per il regime di risparmio amministrato anziché per quello dichiarativo ma questa è una soluzione che io francamente sconsiglierei perché può portare a sgradite sorprese. Innanzi tutto un conto non residenti è per sua natura legato ad un regime dichiarativo in quanto i proventi da operazione finanziarie sono accreditati al lordo dell’imposta e quindi le banche sono generalmente propense a non agire come sostituto di imposta anche perché dovrebbero assumersi responsabilità ed oneri che non gli competono. Inoltre e questa è la cosa più importante pagando le imposte con regime amministrato si rischia da una parte di pagare imposte in eccesso e dal’ altra pur pagando di essere considerati evasori per i motivi che vado ad elencare qui di seguito in base alle differenti tipologie di ricavi finanziari.
Dividendi - La tassazione sui è regolata dal’ articolo 10 della convenzione. L’imposta massima a cui vengono assoggettati è del 15% quindi dato che in Italia l’imposta è del 26% si pagherebbe inutilmente l’11% in più. Inoltre è specificato che l’imposta può essere pagata anche in un altro paese. Questo è importante infatti per esempio nel io caso avendo un conto IBKR basato in USA dove i dividendi sono soggetti alla WHT del 15% ed essendo in questo caso la convenzione USA Tunisia similare a quella con l’Italia gli obblighi verso il fisco tunisino sono già assolti.
Interessi - La tassazione sui è regolata dal’ articolo 11 della convenzione. L’imposta massima a cui vengono assoggettati è del 12%. Tuttavia devo precisare che secondo alcuni commercialisti che ho consultato la normativa tunisina non è molto chiara in proposito e pertanto la tassazione dovrebbe essere del 15% per equipararla a quella applicata dai broker tunisini sulle obbligazioni estere.
Utili di Capitale -  La tassazione sui è regolata dal’ articolo 13 della convenzione. Qui vanno sottolineati due aspetti molto importanti. Il primo che l’imposta può essere assolta solamente in Tunisia. Quindi anche pagandola in Italia si potrebbe venire considerati evasori in Tunisia. Il secondo che non esiste un’aliquota fissa o massima per il calcolo dell’imposta ma le plusvalenze al netto delle minusvalenze generate vanno sommate nella loro totalità al reddito da pensione (dopo abbattimento quota soggetta) per calcolare la base imponibile sui cui calcolare l’imposta. E’ evidente che questo può essere particolarmente oneroso perché già una pensione di 2.500 €/mese lordi sconta un’aliquota marginale del 30%. Le plusvalenze sarebbero quindi soggette ad una tassazione almeno uguale se non maggiore ma comunque superiore al 26% applicato in Italia.
In ultimo per chi fosse interessato vorrei segnalare la probabile adesione della Tunisia al sistema CRS ovvero lo scambio automatico di informazioni relative allo stato patrimoniale dei singoli avente per obiettivo la lotta al’ evasione fiscale. L’adesione già prevista per il 2024 poi rimandata al 2025 sembra secondo gli ultimi aggiornamenti essere prevista per il 1/1/2026 e quindi riguardante i redditi del 2025. Certamente ammesso che la data prevista sia rispettata il sistema è molto complesso e avrà bisogno di un certo tempo per entrare a regime ma oramai la tendenza è quella e quindi sarebbe opportuno non farsi trovare impreparati nel momento in cui il sistema sarà operativo.
Va anche notato che l’adesione della Tunisia non è stata richiesta dal’ OCSE ma avviene su base volontaria per un maggior controllo sui TRE sia sugli stranieri residenti in Tunisia e può potenzialmente generare risorse aggiuntive di cui il paese ha grande bisogno.
Qui sotto qualche link, purtroppo non in italiano, che potrebbe interessare
@Ponchia
Fineco mi ha risposto che per conti residenti estero loro non fanno sostituto d'imposta
@puggioni70
vero, sui conti correnti per non residenti Fineco Bank non fa assolutamente nulla più della gestione del conto.
@puggioni70
Si, quello di Fineco lo sapevo pure io. Comunque dipende da quanti eseguiti fai al giorno. Forse col conto non residenti se fai tanti eseguiti la più che conviene credo sia Banco popolare Milano.
Mentre come piattaforme per Tradare le migliori sono Fineco e Directa che è di Banca Sella, la quale però non apre conto ai non residenti in Italia.
Perciò se operi molto conviene Fineco, per fare il modello unico sulle plus /minus paghi un commercialista.
Io ho Mediobanca Premier, conto non residenti, fa anche da sostituto di imposta. Il conto mi costava tre euro al mese, adesso mi ha mandato la comunicazione che dal primo luglio aumenta di quattro euro al mese, quindi andiamo a 7 euro azzerabili con addebito bollette, acqua, luce etc, di un euro per ogni rid di addebito.
Sugli eseguiti mi prendono 0,18 % sia in acquisto che in vendita sui mercati europei.
Mentre sul mercato Americano sono più cari.
Ho visto che anche Banco popolare Milano ha il conto non residenti e fa da sostituto d'imposta. Sarebbe da chiedere i costi delle commissioni.
Le grandi come Intesa San Paolo ve Unicredit, sembrano un po' care.
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